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25 marzo 2011

Piano di emergenza rischio Zombie: le aree sicure

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Bentornati al nostro consueto appuntamento con la realizzazione del piano di emergenza che ci aiuterà nel "tentativo" di sopravvivere al prossimo Zombie Outbreak.

Ci siamo lasciati parlando dell'importanza di individuare alcune tipologie di "risorse" (alimenti, armi, attrezzi, abbigliamento...) e delle modalità per indicarle su di una cartografia, certamente un passo importante, nell'ottica di sopravvivere ad una Apocalisse Zombie, ma non ancora sufficiente. Ad oggi consideratevi ancora "alimenti per Zombie".

Al termine di questo appuntamento, forse, ammesso che prestiate attenzione, potrete cominciare a pensare di costringere i nostri amici non morti a iniziare una dieta ferrea. Come ?!?!

Guardate bene l'immagine e seguite l'articolo dopo il salto...

Esempio!! (non usare in caso di Outbreak reale)

Non si può dire di essere un vero fan degli Zombie se non si è pensato, almeno una volta, a come debba essere un rifugio che ci preservi, vivi, dall'Orda famelica. Anche i nostri esperti, supportati inoltre da tutta la filmografia e bibliografia di settore, ritengono che il concetto di rifugio sicuro rappresenti una delle tematiche più importanti nel settore "Zombie".

Il rifugio ci permette di sperare nella sopravvivenza allo Zombie Outbreak, e il suo concetto stimola, al contempo, i più ancestrali ricordi dell'uomo: le caverne agli albori della nostra specie, le fortezze che hanno accompagnato tutto il cammino della civiltà e le stesse case in cui viviamo oggi, che ci "difendono" dal mondo esterno (clima, malintenzionati, animali, e a volte... Zombie).

Ognuno dei luoghi che abbiamo indicato, è servito ad aiutare l'umanità a vivere nel corso della storia, e ancora serve.

Ma quali sono le caratteristiche di questi luoghi? Se oggi le città, e le case, sono posti dove lavorare, vivere, divertirsi, avere relazioni sociali e dove la privacy e la comodità sono più sviluppate della sicurezza e della difesa, possiamo dire che le cose siano sempre state così? E possiamo essere sicuri che non giunga mai uno Zombie Outbreak a cambiare nuovamente le carte in tavola?

Da questa semplice riflessione partiamo alla ricerca, non tanto del rifugio perfetto, quanto delle caratteristiche di base che un rifugio deve necessariamente avere.

Se ricordate, vi avevamo proposto una distinzione tra differenti tipologie di aree di emergenza. Lo schema rimane valido e risulta utilissimo per l'attività di immediata risposta all'evento. Possiamo dire quindi che in esso convergono sia l'aspetto pianificatorio che quello tattico operativo, perciò dovrà necessariamente essere oggetto di condivisione con le altre componenti del sistema di prevenzione e protezione - rischio Zombie. Continuate quindi a seguirci per ricevere, sull'argomento, informazioni chiave per la vostra sopravvivenza.

Schema dell'area di Monteriggioni, inserita nella scheda di censimento

Ciò che presentiamo oggi è da considerarsi una soluzione a medio e lungo termine, ovvero aree che, se necessario, possono permettere a gruppi, più che singoli, di proteggersi, organizzarsi e sostentarsi per tempi piuttosto lunghi (beh, poi si sa che niente dura per sempre, magari arriva un Big Daddy con una pala meccanica).

Seguiamo adesso, prima di vedere un esempio di area, il percorso metodologico che abbiamo scelto.

Prima fase: analisi dei bisogni primari.
  1. Protezione dall'Orda;
  2. Riparo dal clima, da animali (o da bande di motociclisti che nei film razziano i supermercati);
  3. Energia, almeno quella termica;
  4. Produzione di alimenti (il solo consumo non porta molto lontano).
Vi ricordiamo ancora che questa è una pianificazione, non deve prendere in considerazione anche le migliaia di attività che vi sono venute in mente leggendo l'articolo (es. fare scorta di medicinali, dove trovare i semi per l'orto, se per radio o internet servono pannelli solari o le armi che sono necessarie ...). Il piano indica un luogo strategicamente idoneo, quello che ogni "comunità" potrà fare al suo interno dipende da scelte tattiche e organizzative, oggetto più di un manuale di sopravvivenza che di un piano di emergenza.

Veniamo quindi alla seconda fase del nostro percorso, le caratteristiche del luogo (area):
  1. Essere utilizzabile nell'immediato con minimi interventi
  2. La sua struttura deve essere facilmente difendibile
  3. Garantire almeno 2 livelli di protezione
  4. Possedere almeno 2 vie di fuga
  5. Avere, attorno alla recinzione, un perimetro il più possibile aperto e libero da ostacoli
  6. Permettere, con minimi interventi, lo stoccaggio di derrate alimentari e acqua piovana (anche in assenza di corrente elettrica)
  7. Avere spazi protetti dove coltivare la terra e/o allevare animali
Se avete letto attentamente, ricorderete bene che tali "luoghi" sono stati normali nel medioevo (per caso aspettavano uno Zombie Outbreak anche loro?).

Varco EST - Monteriggioni

Prima di concludere, mostrandovi un esempio concreto di individuazione, censimento e mappatura di un'area, vi ricordiamo che, per ogni luogo scelto, si dovranno attuare necessariamente almeno cinque azioni fondamentali: raggiungere il luogo vivi, verificarne la sicurezza, chiudere gli accessi, ripulire l'area dagli Zombie e tirare un momentaneo respiro di sollievo.

Area d'emergenza - Monteriggioni: località poco distante da Siena, è un borgo fortificato situato nell'omonimo Comune. Oggetto di attenta valutazione e sopralluogo, è stato individuato come possibile area sicura. Per maggiori dettagli scaricate la scheda semplificata per il censimento delle aree di emergenza.

Accesso alla cisterna per l'acqua - Monteriggioni

Osservando la cartografia, potete notare che Monteriggioni rispetta tutti i criteri che avevamo individuato. Ha una cinta muraria certamente a prova di Zombie, in caso di cedimento dei varchi si può trovare riparo nelle abitazioni, molto solide, del borgo. Esistono due vie d'accesso e sono presenti spazi verdi da coltivare, cantine e cisterna per l'acqua piovana ancora oggi funzionante.


Visualizza l'area di emergenza di Monteriggioni a dimensione maggiore

Appare comunque chiaro che, nonostante i molti lati positivi, esistono anche alcune criticità da valutare l'utilizzo dell'area di Monteriggioni.
  • Risulta impossibile pensare di sbarrare gli accessi dell'area e ripulirla da eventuali Zombie, senza una organizzazione preventiva e senza essere in gruppo.
  • Chi risiederà nell'area sarà comunque dipendete, almeno per un bel po' di tempo, da approvvigionamenti esterni (carburante, medicinali, armi etc..).
Terreno coltivabile interno alle mura - Monteriggioni

Vi lasciamo alle vostre necessarie riflessioni sull'argomento, e vi ricordiamo che nella nostra pagina Facebook è possibile partecipare alla discussione sul tema: rischio Zombie.

Continuate a seguirci, prossimamente vi proporremo:
  1. Ulteriori esempi commentati di luoghi sicuri (dalle fortezze ai monasteri)
  2. Come valutare se un luogo può essere considerato "area di attesa sicura" (approfondisci nei commenti del nostro precedente articolo)
  3. Come tributo a Romero: supermercato come area di accoglienza, caso di studio concreto.
A presto !!!

SpleenLady

name[SpleenLady] image[https://1.bp.blogspot.com/-cd1BNoPd9dw/WVfEb5DdC4I/AAAAAAAAIEg/w-6mSCcLYHA8ocBvTt_gS6_bctBQAEHgwCLcBGAs/s320/spleen_lady.jpg] description[All'età di sette anni si imbatte ne L'alba dei Morti Viventi, l'albo di Dylan Dog e fu orrore a prima vista. Si innamora perdutamente della fantasia di Tiziano Sclavi e dei suoi Zombie, adorando specialmente DellaMorte DellAmore. La passione per i non morti e tutto ciò che li riguarda non l'ha più lasciata. Li ritiene affascinanti creature che, pur nel male, offrono ai più deboli giustizia e riscatto.]

Richard_Targaryen

name[Richard_Targaryen] image[https://2.bp.blogspot.com/-fTkfso7kY9g/WVeM2u4WQpI/AAAAAAAACv0/fhocdH3Wwo4a4JbOu3TkH66tDGjnpQr_ACK4BGAYYCw/s113/28-days-later-zombie.jpg] description[Zombofilo di nuova generazione, ama i classici di Romero ma anche i più trasgressivi zombie movie dell’ultimo ventennio. Appassionato dell' horror sin da piccolo grazie all'influenza della madre che gli ha trasmesso la passione per Dylan Dog, trova il genere Zombie l'unico in grado di stupirlo sempre. Predilige le produzioni violente e movimentate, un po' meno quelle introspettive alla The Walking Dead.]

DarkSchneider

name[DarkSchneider] image[https://2.bp.blogspot.com/-sLmsRSf89ns/UFSENWkMphI/AAAAAAAABU4/ztVPuXNzhNY/s1600/gattino.jpg] description[Reputa "Zombi" di Romero, il miglior film horror di tutti i tempi. Sempre da piccolo fu influenzato dal videoclip "Thriller" di Michael Jackson e da "Il ritorno dei morti viventi" di Dan O'Bannon. Vorrebbe segretamente essere un lupo mannaro. Ama gli Zombie (unici mostri in grado di terrorizzarlo), le esplosioni e le donne… ecco perché stravede per "L’alba dei morti viventi" di Zack Snyder. Odia profondamente gli Zombie movie di Lucio Fulci.]

Zombie Hunter

name[Zombie Hunter] image[https://2.bp.blogspot.com/-kJ-w-_t2yYc/Us5owP9hhRI/AAAAAAAAHdg/NXDTvwy-trs/s151/*] description[Ha smarrito la strada nel lontano 2009 quando ha deciso di fondare Zombie KB. Da allora deambula per l'Europa cercando riparo nei luoghi più remoti e inaccessibili lontano dalla civiltà. E' appassionato di tecniche di sopravvivenza in scenari post-apocalittici e nei combattimenti con armi da taglio. Non riuscendo tuttavia a trovare un mondo invaso dagli Zombie vive in un perenne stato di allucinazione auto indotto.]

Grimwolf

name[Grimwolf] image[https://2.bp.blogspot.com/-E_Kw6-6U1bo/USjzT6MQkcI/AAAAAAAAAIA/04bUj2iDUHU/s113/tumblr_lwz9qvASf21r1tij7o1_500.jpg] description[Arruolato nelle file di ZKB, è solito rimanere nella sua isolata tana, da cui si connette famelicamente alla rete alla ricerca di informazioni sulla prossima infezione Zombi. Tra un ululato e l'altro adora perdersi nei videogiochi, nel mondo militare e nella consapevolezza che solo nella morte si cela la conoscenza finale. Nel mentre, come da ordini, falcia le orde non-morte a suon di morsi, news e mitragliatrici pesanti.]

jackson1966

name[jackson1966] image[https://3.bp.blogspot.com/-QyOz8hXpGsQ/UmWBrW_IOXI/AAAAAAAAHXk/bXmFMlYQDxg/s1600/zombiekb_the-walking-dead-season-4-norman-reedus.jpg] description[E' una vecchietta nata a Milano nel 1966 che ha studiato medicina e ama, da praticamente quando ha avuto la capacità di pensare e comprendere il mondo esterno, il mondo horror ed in particolare gli Zombie. Cresciuta nel mito di Romero ascoltando i ragazzi più grandi di lei che parlavano con orrore e soggezione della “Notte dei morti viventi”.]

Alessia Gasparella

name[Alessia Gasparella] image[https://2.bp.blogspot.com/-geptjm5AhcU/TgMyxDnccRI/AAAAAAAAAIk/z_CJTIWovaY/s151/bbd.jpg] description[Ha iniziato a collaborare con Zombie KB per continuare a nutrire il suo smisurato amore per i cari, vecchi, morti viventi e diffondere il verbo a più persone possibili. La sua missione principale è quella di far conoscere i film Zombie che più ha amato, raccolti nella rubrica Zombie D'Essai, e convincere il mondo che sono delle perle! Oltre ai lungometraggi, ama parlare dei corti che spesso hanno bisogno di una mano per essere diffusi.]

ZomBitch!

name[ZomBitch!] image[https://1.bp.blogspot.com/-BtpuTi1hKhg/TvDrpanNGfI/AAAAAAAAAAQ/wSVr5LDSeqE/s151/dr.rockso.jpg] description[Colorito da Zombie, occhiaie da Zombie, si nutre di libri, fumetti, film-serie, musica, graphic e street-art senza sosta, come uno Zombie. Gli piacciono le robe creative, diverse, le robe da matti, il noir e lo humor nero. Lavora come copywriter e giornalista-editor, ma scrive su Zombie KB per infettare più vergini possibili con quest'implacabile Z-addiction...il suo motto? Fate piano con Zombie KB: there's no hope!]