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6 giugno 2012

Recensione: Zombies (J. Betan e R. Colson)

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Se siete francofoni o simil... beh questo piccolo almanacco della cultura Zombie sarà per voi oro colato... se non lo siete... beh dovrete accontentarvi delle mie parole... I due francesini Bétan e Colson, non risparmiano certo dati e riferimenti. Zombies  (edizione "I montoni elettrici", un nome un programma) altro non è se non una vera e propria biografia dello Zombie, dalle sue origini afro-americane sino alle sue rielaborazioni contemporanee, da considerare a pieno titolo come primo contributo letterario al Manifesto dell'antropofagia Urbana. Enjoy!!!!

Recensione: Zombies (J. Betan e R. Colson)

Se vogliamo davvero calarci nella Geografia Antropofaga, il supporto bibliografico è utile tanto quanto uno strumento capace di perforare una calotta cranica in decomposizione... oltretutto lunghi saranno i periodi di isolamento nei nostri rifugi... e il tempo non mancherà...ergo...

Il problema che affligge il nostro caro amico antropofago e puzzolente è da sempre il suo essere una creazione culturale di serie B. Relegato, sbeffeggiato, considerato appannaggio di nerd e altro, la cultura "ufficiale" (cinematografica, ma non solo) ha per troppo tempo ignorato il fatto che i morti possono camminare, che gli infetti possono aggredirci. Fantasiose visioni... questa la scusa ufficiale... in realtà, come abbiamo accennato nella presentazione della Geo-Zombia o, come volete, nella prima parte del Manifesto dell'Antropofagia Urbana, la realtà è ben diversa. Chi ha affrontato seriamente lo Zombie?

Voglio dire a parte noi, paranoici amici/nemici del nostro speculum antropofago. Quasi nessuno. Quasi... Oltralpe due contributi meritano particolare attenzione, e da soli giustificherebbero un corso intensivo di francese... al solo ed unico scopo di poterli leggere, nell'attesa (che sa molto di Godot) che qualche casa editrice li possa tradurre (che qualcuno lo abbia già fatto ed io non ne sono al corrente?).

"Zombies" dei francesi Julien Bétan e Raphael Colson, e il piccolo capolavoro curato da Jean-Baptiste Thoret, "Politiques des Zombies - L'Amerique selon G.A. Romero" ovvero: "Politiche degli Zombie - L'America secondo G.A. Romero", del quale però parleremo prossimamente.

L'opera dei due "zombofili" francesi si presenta bene, e il resto non delude. Vera e propria enciclopedia, must per ogni appassionato, è una fonte inesauribile di dati, filmografie, bibliografie, ecc.

La struttura del libro è cronologica, la figura dello Zombie viene scandagliata a fondo in ogni sua forma, dalle origini sino ad oggi. Si comincia con le reminiscenze haitiane, il Voodoo, la stregoneria, il rapporto fra la cultura afro-americana delle antille e il colonialismo. E dunque racconti di viaggi, autori a metà fra la scienza e la cialtroneria. Si prosegue negli states dove a partire dagli anni venti lo Zombie lascia Haiti. Da qui in poi un lungo viaggio che ci porterà a Romero, ai fumetti della Marvel, al b-movie italiano, all'asia per arrivare a Resident Evil e a Danny Boyle. Insomma chi più ne ha, più ne metta.

Non è certo un libro da leggere con gusto, il suo pregio non è la scorrevolezza, ma la completezza quasi enciclopedica... insomma se cercate qualcosa difficilmente non la troverete. Ma un altro pregio merita di essere citato ad ogni costo. Il carattere enciclopedico ed esaustivo dell'opera non impedisce lunghe digressioni analitiche su diversi temi. Innanzitutto la genesi dello Zombie e la sua traslazione nella cultura occidentale viene affrontata in maniera concisa, ma più che soddisfacente. Molto spazio viene concesso ovviamente al nostro amato Romero, e su tutte le sue opere non si risparmiano analisi e contestualizzazioni assai convincenti... Dagli echi della guerra nel Vietnam de "La notte dei morti viventi", al consumismo sfrenato degli anni '70 di "Zombi", dall'America reganiane e militarista di "Day of the dead" fino alle politiche securitarie e anti-migratorie del capolavoro "Land of the dead"... insomma ce n'è per tutti. Ma non ci fermiamo qui...

La sezione dedicata all'Italia è remarquable, direbbero i francesi. Su i vari Fulci, Deodato, ecc. ecc. molto viene detto, ed inutile sarebbe ripeterlo qui, ma ciò che conta è la costante attenzione al contesto sociale, politico e culturale che contorna la genesi delle opere: e dunque l'Italia degli anni di piombo, del terrorismo, della strategia della tensione... è proprio vero! a volte sono i non-italiani a dirci molto di più sul nostro paese. In attesa che il destino mi conceda il tempo per tradurne interamente in italiano, almeno qualche capitolo, spero di deliziarvi con qualche sporadica citazione che possa far "attizzare" il vostro interesse.
"Ben lungi dall'essere unicamente uno specchio deformante o grottesco della nostra condizione umana, lo Zombie somiglia molto di più ad un prisma dai multipli riflessi e di cui il numero di facce aumenta secondo il tempo e gli immaginari" (pag. 7, trad.).
E ancora:
"Proveniente dal folklore Voodoo, lo Zombie, simbolo di un mondo rovesciato, sfida le leggi della logica umana e quella della natura... Se il mostro è colui che sta sulla soglia, allora questa creatura dei limiti, questo abitante dei margini, rappresenta la figura mostruosa per eccellenza" (pag. 9, trad).

"L'infetto la fa da padrone sugli anni 2000, dando vita ad una produzione considerabile in tutti i campi, e incarnando, sotto una forma nuova, le angosce di un Occidente indebolito e assediato da tutte le parte da popolazioni considerate come ostili" (pag. 15, trad.).

"Bisogna riconoscere che Romero ha saputo proporre una re-interpretazione esemplare della figura dello Zombie, nello stesso modo in cui è giunto a sublimarne la dimensione sociale" (pag. 122, trad.).

"[...] facendo riferimento a Matheson, Romero indica in che modo la figura dello Zombie si impone al centro della riflessioni della fantascienza a proposito dell'avvenire della nostra civiltà: i due autori si interrogano infatti sullo stesso argomento. Da quel momento in poi, la tetralogia realizzata da Romero viene presentata distintamente come un'esplorazione sociologica e come un percorso antropologico simile a quello praticato nella fantascienza, ovvero, l'immaginario moderno per eccellenza" (pag. 125, trad.).
A proposito della produzione italiana:
"Se il cinema degli anni settanta è universalmente caratterizzato da un approccio più radicale dei grandi generi (Horror, Fantasym Thriller...), l'Italia si erge come un bastione isolato in cui lo sguardo sulla morte è il più possibile estremo e scioccante. La produzione italiana porta i segni di una società dove la morte, nella sua forma più violenta, terrorizza le case di ogni cittadino. La degenerazione e la distruzione sistematica del corpo sono ricorrenti nel cinema. Una negazione della carne che fa dei film cannibali una delle creazioni più popolari dell'epoca, allo stesso modo, successivamente, i film sugli Zombie si connotano di aspetti assolutamente unici" (pag. 162, trad.)
Insomma, ne abbiamo per tutti i gusti e in tutte le salse... ed infatti potrei continuare a citare e a citare... ma non avrebbe molto senso.

Per ricapitolare e concludere dunque: il libro di Julien Bétan e Raphael Colson "Zombies" (edizioni Les moutons electriques), è un piccolo capolavoro enciclopedico, manuale insostituibile e completo della cultura Zombie trova il suo punto di forza nella ricchezza delle fonti, ma sopratutto nelle lunghe digressioni analitiche che inscrivono con forza la figura antropofago all'interno della cultura occidentale.

SpleenLady

name[SpleenLady] image[https://1.bp.blogspot.com/-cd1BNoPd9dw/WVfEb5DdC4I/AAAAAAAAIEg/w-6mSCcLYHA8ocBvTt_gS6_bctBQAEHgwCLcBGAs/s320/spleen_lady.jpg] description[All'età di sette anni si imbatte ne L'alba dei Morti Viventi, l'albo di Dylan Dog e fu orrore a prima vista. Si innamora perdutamente della fantasia di Tiziano Sclavi e dei suoi Zombie, adorando specialmente DellaMorte DellAmore. La passione per i non morti e tutto ciò che li riguarda non l'ha più lasciata. Li ritiene affascinanti creature che, pur nel male, offrono ai più deboli giustizia e riscatto.]

Richard_Targaryen

name[Richard_Targaryen] image[https://2.bp.blogspot.com/-fTkfso7kY9g/WVeM2u4WQpI/AAAAAAAACv0/fhocdH3Wwo4a4JbOu3TkH66tDGjnpQr_ACK4BGAYYCw/s113/28-days-later-zombie.jpg] description[Zombofilo di nuova generazione, ama i classici di Romero ma anche i più trasgressivi zombie movie dell’ultimo ventennio. Appassionato dell' horror sin da piccolo grazie all'influenza della madre che gli ha trasmesso la passione per Dylan Dog, trova il genere Zombie l'unico in grado di stupirlo sempre. Predilige le produzioni violente e movimentate, un po' meno quelle introspettive alla The Walking Dead.]

DarkSchneider

name[DarkSchneider] image[https://2.bp.blogspot.com/-sLmsRSf89ns/UFSENWkMphI/AAAAAAAABU4/ztVPuXNzhNY/s1600/gattino.jpg] description[Reputa "Zombi" di Romero, il miglior film horror di tutti i tempi. Sempre da piccolo fu influenzato dal videoclip "Thriller" di Michael Jackson e da "Il ritorno dei morti viventi" di Dan O'Bannon. Vorrebbe segretamente essere un lupo mannaro. Ama gli Zombie (unici mostri in grado di terrorizzarlo), le esplosioni e le donne… ecco perché stravede per "L’alba dei morti viventi" di Zack Snyder. Odia profondamente gli Zombie movie di Lucio Fulci.]

Zombie Hunter

name[Zombie Hunter] image[https://2.bp.blogspot.com/-kJ-w-_t2yYc/Us5owP9hhRI/AAAAAAAAHdg/NXDTvwy-trs/s151/*] description[Ha smarrito la strada nel lontano 2009 quando ha deciso di fondare Zombie KB. Da allora deambula per l'Europa cercando riparo nei luoghi più remoti e inaccessibili lontano dalla civiltà. E' appassionato di tecniche di sopravvivenza in scenari post-apocalittici e nei combattimenti con armi da taglio. Non riuscendo tuttavia a trovare un mondo invaso dagli Zombie vive in un perenne stato di allucinazione auto indotto.]

Grimwolf

name[Grimwolf] image[https://2.bp.blogspot.com/-E_Kw6-6U1bo/USjzT6MQkcI/AAAAAAAAAIA/04bUj2iDUHU/s113/tumblr_lwz9qvASf21r1tij7o1_500.jpg] description[Arruolato nelle file di ZKB, è solito rimanere nella sua isolata tana, da cui si connette famelicamente alla rete alla ricerca di informazioni sulla prossima infezione Zombi. Tra un ululato e l'altro adora perdersi nei videogiochi, nel mondo militare e nella consapevolezza che solo nella morte si cela la conoscenza finale. Nel mentre, come da ordini, falcia le orde non-morte a suon di morsi, news e mitragliatrici pesanti.]

jackson1966

name[jackson1966] image[https://3.bp.blogspot.com/-QyOz8hXpGsQ/UmWBrW_IOXI/AAAAAAAAHXk/bXmFMlYQDxg/s1600/zombiekb_the-walking-dead-season-4-norman-reedus.jpg] description[E' una vecchietta nata a Milano nel 1966 che ha studiato medicina e ama, da praticamente quando ha avuto la capacità di pensare e comprendere il mondo esterno, il mondo horror ed in particolare gli Zombie. Cresciuta nel mito di Romero ascoltando i ragazzi più grandi di lei che parlavano con orrore e soggezione della “Notte dei morti viventi”.]

Alessia Gasparella

name[Alessia Gasparella] image[https://2.bp.blogspot.com/-geptjm5AhcU/TgMyxDnccRI/AAAAAAAAAIk/z_CJTIWovaY/s151/bbd.jpg] description[Ha iniziato a collaborare con Zombie KB per continuare a nutrire il suo smisurato amore per i cari, vecchi, morti viventi e diffondere il verbo a più persone possibili. La sua missione principale è quella di far conoscere i film Zombie che più ha amato, raccolti nella rubrica Zombie D'Essai, e convincere il mondo che sono delle perle! Oltre ai lungometraggi, ama parlare dei corti che spesso hanno bisogno di una mano per essere diffusi.]

ZomBitch!

name[ZomBitch!] image[https://1.bp.blogspot.com/-BtpuTi1hKhg/TvDrpanNGfI/AAAAAAAAAAQ/wSVr5LDSeqE/s151/dr.rockso.jpg] description[Colorito da Zombie, occhiaie da Zombie, si nutre di libri, fumetti, film-serie, musica, graphic e street-art senza sosta, come uno Zombie. Gli piacciono le robe creative, diverse, le robe da matti, il noir e lo humor nero. Lavora come copywriter e giornalista-editor, ma scrive su Zombie KB per infettare più vergini possibili con quest'implacabile Z-addiction...il suo motto? Fate piano con Zombie KB: there's no hope!]