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2 novembre 2013

Recensione: Harold's Going Stiff

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Harold's Going Stiff (letteralmente "Harold diventa rigido") ci insegna che anche gli Zombie hanno un cuore, sebbene spesso fermo ed effettivamente inutile a svolgere le loro principali funzioni. Sì insomma, se proprio volete uno Zombie per amico seguiteci dopo il salto ...

Recensione: Harold's Going Stiff

"Preparatevi ad incontrare il più dolce degli Zombie...", così recita la frase di lancio di questa piccola opera cinematografica. Il film è diretto da Keith Wright e distribuito dalla FrissonFilm. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti spicca il Best Narrative Feature all'Austin Film Festival.


Nessun contagio incontenibile, niente panico nelle strade, ma solo qualche agreste eliminatore di Zombie armato di mazza da baseball. E' lo scenario che sin dall'inizio colpisce lo spettatore. Gli Zombie che minacciano (...o forse no?) il tranquillo stile di vita dell'Inghilterra rurale sono inizialmente comuni esseri umani vittime di una qualche forma virale che prima li rende estremamente rigidi e disagiati nei momenti più semplici, quindi nevrotici e infine violenti e cannibali.

Harold è il paziente zero, il primo a cui sia stata diagnosticata questa patologia. Il decorso della sua malattia, più lento degli infetti che lo hanno seguito, è una straziante sequenza di difficilissimi gesti quotidiani, finché nella sua vita non arriva Penny, un'infermiera un po' in carne che cerca un'anima sensibile come la sua. Penny seguirà Harold nel suo percorso di riabilitazione fisioterapico che regalerà grande felicità ad entrambi. Ma medici senza scrupoli attendono di effettuare nuovi ed invasivi test su Harold nel tentativo di identificare la ragioni del contagio e quindi una cura.

I primi esperimenti avranno l'effetto inaspettato di restituire al protagonista tutte le normali funzionalità motorie, ma solo per qualche ora facendolo sprofondare poco dopo nell'orrido stadio finale. I due avranno comunque trovato l'armonia perfetta, come solo gli solo gli innamorati possono sperare anche nelle condizioni più avverse, fino al tragico epilogo.


Il trailer (in lingua originale)

Diciamola tutta, la visione del film richiede una certa dose di freschezza fisica e mentale poiché i tempi non sono certo da Zombie-movie classico ma piuttosto da soap opera. Va detto anche però che man mano che la storia prende forma ci si rende conto che i personaggi meritano comunque di essere ascoltati.

E' bene chiarirlo: nel film gli Zombie sono presenti ma non protagonisti, e soprattutto non sembrano rappresentare una grande minaccia. L'attenzione è piuttosto rivolta all'umanità dei personaggi e alla semplicità dei loro sentimenti. Si tratta di una pellicola anglosassone e come tale va affrontata. Sebbene tempi e personaggi siano molto differenti, possiamo trovare molti punti in comune con un'altra interessante opera inglese, ovvero Into the flesh.

 L'approccio d'oltremanica agli infetti sembra incarnare l'eterna lotta tra la compassione e la repressione verso chi, seppur pericoloso per i sani, è comunque vittima innocente del contagio. Pertanto possiamo considerare Harold's Going Stiff unico nel suo genere ma non capostipite di un genere nuovo. L'idea che ci siamo fatti infine è che la promozione della pellicola sia leggermente ingannevole e che abbia voluto calcare la mano sulle tematiche Zombie, così tanto in voga ultimamente. In realtà il film tratta argomenti tutt'altro che orrorifici utilizzando l'espediente narrativo dei morti viventi che si dimostra pertanto più malleabile di tanti altri.

Scheda del film:

Titolo originale: Harold's Going Stiff
Paese: Gran Bretagna
Anno: 2011
Regia: Keith Wright
Produttore: Richard Guy
Sceneggiatura: Keith Wright
Cast principale: Stan Rowe, Sarah Spencer, Andy Pandini
Durata: 77

Voto: 7/10

Classificazione Zombie:
Tipologia: infetti
Intelligenza: normale
Andatura: medio-lenta

SpleenLady

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Richard_Targaryen

name[Richard_Targaryen] image[https://2.bp.blogspot.com/-fTkfso7kY9g/WVeM2u4WQpI/AAAAAAAACv0/fhocdH3Wwo4a4JbOu3TkH66tDGjnpQr_ACK4BGAYYCw/s113/28-days-later-zombie.jpg] description[Zombofilo di nuova generazione, ama i classici di Romero ma anche i più trasgressivi zombie movie dell’ultimo ventennio. Appassionato dell' horror sin da piccolo grazie all'influenza della madre che gli ha trasmesso la passione per Dylan Dog, trova il genere Zombie l'unico in grado di stupirlo sempre. Predilige le produzioni violente e movimentate, un po' meno quelle introspettive alla The Walking Dead.]

DarkSchneider

name[DarkSchneider] image[https://2.bp.blogspot.com/-sLmsRSf89ns/UFSENWkMphI/AAAAAAAABU4/ztVPuXNzhNY/s1600/gattino.jpg] description[Reputa "Zombi" di Romero, il miglior film horror di tutti i tempi. Sempre da piccolo fu influenzato dal videoclip "Thriller" di Michael Jackson e da "Il ritorno dei morti viventi" di Dan O'Bannon. Vorrebbe segretamente essere un lupo mannaro. Ama gli Zombie (unici mostri in grado di terrorizzarlo), le esplosioni e le donne… ecco perché stravede per "L’alba dei morti viventi" di Zack Snyder. Odia profondamente gli Zombie movie di Lucio Fulci.]

Zombie Hunter

name[Zombie Hunter] image[https://2.bp.blogspot.com/-kJ-w-_t2yYc/Us5owP9hhRI/AAAAAAAAHdg/NXDTvwy-trs/s151/*] description[Ha smarrito la strada nel lontano 2009 quando ha deciso di fondare Zombie KB. Da allora deambula per l'Europa cercando riparo nei luoghi più remoti e inaccessibili lontano dalla civiltà. E' appassionato di tecniche di sopravvivenza in scenari post-apocalittici e nei combattimenti con armi da taglio. Non riuscendo tuttavia a trovare un mondo invaso dagli Zombie vive in un perenne stato di allucinazione auto indotto.]

Grimwolf

name[Grimwolf] image[https://2.bp.blogspot.com/-E_Kw6-6U1bo/USjzT6MQkcI/AAAAAAAAAIA/04bUj2iDUHU/s113/tumblr_lwz9qvASf21r1tij7o1_500.jpg] description[Arruolato nelle file di ZKB, è solito rimanere nella sua isolata tana, da cui si connette famelicamente alla rete alla ricerca di informazioni sulla prossima infezione Zombi. Tra un ululato e l'altro adora perdersi nei videogiochi, nel mondo militare e nella consapevolezza che solo nella morte si cela la conoscenza finale. Nel mentre, come da ordini, falcia le orde non-morte a suon di morsi, news e mitragliatrici pesanti.]

jackson1966

name[jackson1966] image[https://3.bp.blogspot.com/-QyOz8hXpGsQ/UmWBrW_IOXI/AAAAAAAAHXk/bXmFMlYQDxg/s1600/zombiekb_the-walking-dead-season-4-norman-reedus.jpg] description[E' una vecchietta nata a Milano nel 1966 che ha studiato medicina e ama, da praticamente quando ha avuto la capacità di pensare e comprendere il mondo esterno, il mondo horror ed in particolare gli Zombie. Cresciuta nel mito di Romero ascoltando i ragazzi più grandi di lei che parlavano con orrore e soggezione della “Notte dei morti viventi”.]

Alessia Gasparella

name[Alessia Gasparella] image[https://2.bp.blogspot.com/-geptjm5AhcU/TgMyxDnccRI/AAAAAAAAAIk/z_CJTIWovaY/s151/bbd.jpg] description[Ha iniziato a collaborare con Zombie KB per continuare a nutrire il suo smisurato amore per i cari, vecchi, morti viventi e diffondere il verbo a più persone possibili. La sua missione principale è quella di far conoscere i film Zombie che più ha amato, raccolti nella rubrica Zombie D'Essai, e convincere il mondo che sono delle perle! Oltre ai lungometraggi, ama parlare dei corti che spesso hanno bisogno di una mano per essere diffusi.]

ZomBitch!

name[ZomBitch!] image[https://1.bp.blogspot.com/-BtpuTi1hKhg/TvDrpanNGfI/AAAAAAAAAAQ/wSVr5LDSeqE/s151/dr.rockso.jpg] description[Colorito da Zombie, occhiaie da Zombie, si nutre di libri, fumetti, film-serie, musica, graphic e street-art senza sosta, come uno Zombie. Gli piacciono le robe creative, diverse, le robe da matti, il noir e lo humor nero. Lavora come copywriter e giornalista-editor, ma scrive su Zombie KB per infettare più vergini possibili con quest'implacabile Z-addiction...il suo motto? Fate piano con Zombie KB: there's no hope!]