La serie Cieli Porpora, di Alessandro Girola, si arricchisce di un nuovo capitolo scritto dal messicano Miguel De Bellota. Continuate a leggere se siete curiosi di sapere cosa ci aspetta ne "Cieli Porpora - Il Giorno dei Morti"!!
Iniziamo ricordandovi che tutte le nostre news dedicate alle opere Zombie di Alessandro Girola le trovate qui!
Questa la scheda del racconto (disponibile su Amazon sia in cartaceo che in formato elettronico):
[Fonte: Plutonia Pubblications]
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Quando il cielo si fa porpora, il Messico trattiene il respiro. Nella notte del Día de los Muertos i morti si alzano, e i vivi diventano carne da macello. Cieli Porpora è un progetto nato in Italia e già passato per Parigi e Rio de Janeiro. Ora si apre a nuove latitudini con la voce dell'iconico autore messicano Miguel De Bellota.Quello che segue è un estratto da Cieli Porpora - Il Giorno dei Morti:
Il giorno dei morti è una raccolta di racconti che attraversa il paese da Oaxaca a Monterrey, tra altari di cempasúchil e strade divorate da un cielo alieno. Leggerete le piccole Termopili di gente comune che resiste come può alla fine del mondo.
Un soldato barricato in un centro commerciale; un padre e una bambina che contano i colpi alla porta; due anziani sospesi su una ruota panoramica sopra il mare nero; una donna in una stanza d’ospedale che attende alla radio una voce amata. Ogni storia è un varco sull’apocalisse: breve, tagliente, indimenticabile.
De Bellota maneggia lo zombie come specchio del presente, mescolando pulp e splatter a improvvisi bagliori di lirismo — la stessa ferocia poetica con cui ha già raccontato i suoi kaiju alla fine del mondo. Il risultato è un libro feroce e commovente, che parla di pietà e di furia, di fedeltà e di vergogna, di scelte impossibili.
Le strade sono deserte. I palazzi, assediati da scheletri ricoperti di fuliggine e fango, sembrano tombe profanate dai ricordi. I morti camminano lenti tra le macerie del Messico, senza meta, senza pensiero, senza pace. Sono ovunque, e popolano i vicoli come quando le persone ancora infestavano le strade nel Dìa de los muertos. I cadàveres lo guardano, gli occhi smangiucchiati dai corvi, eppure non lo attaccano. Perché lui suona, e canta per una di loro. E in qualche modo sembrano saperlo. Lui ama qualcosa che ha smesso di vivere.Rimanete sintonizzati su ZKB per conoscere tutte le novità scaturite dalla penna di Alessandro Girola!
Da ore passeggia sotto un balcone sventrato con la chitarra in mano, davanti a un palazzone che un tempo era vivo — pieno di bambini, voci, radio accese e domeniche con pozole e carte da gioco. Ora non è altro che un simbolo alla nostalgia, qualcosa che piange sangue. Ma dietro quelle finestre sbarrate da assi marce, lui sa che c’è una ragione per resistere alla dannazione. Isabel. O almeno, ciò che ne resta.
L'ultima volta che l'ha vista ancora in vita era il giorno prima. Febbricitante, il costato segnato da un campo minato di morsi e sfregi. Lui le ha tenuto la mano fino alla fine, mentre lei respirava a fatica, gli occhi lucidi, la voce sempre più flebile. Gli ha chiesto di non lasciarla sola. E lui ha promesso che non lo avrebbe mai fatto.
[Fonte: Plutonia Pubblications]
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