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10 dicembre 2012

Recensione: War Of The Dead

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Adesso basta. Va bene cavalcare l’onda, d’accordo che non si deve mai smettere di giocare quando la mano è fortunata, ma se lo sporco viene a galla e comincia a tracimare è il momento di piantare le barricate.

War Of The Dead, del regista Marko Mäkilaakso, trabocca melma, e quel che è peggio lo fa credendoci troppo. Trama e recensione dopo il salto.


La trama (se così la si può chiamare) di War Of The Dead viene riassunta nella premessa scritta su fondo nero all’inizio: 1939, da qualche parte lungo il confine tra Finlandia e URSS si trova un bunker dove i nazisti conducono esperimenti genetici sui soldati russi catturati, volti a sconfiggere la morte. Due anni dopo un’unità d’élite composta da soldati finlandesi e americani guerreggia con soldati russi, finnici, nazisti, per la maggior parte già Zombie. Tutto qui.

Purtroppo regista e sceneggiatori devono aver pensato che lo sviluppo cerebrale dello spettatore dedito a film del genere si sia fermato al primo Wolfenstein 3D, quello del 1992 con i muri a quadrettoni e i pixel grossi come cubi di Rubik. E che quindi sarebbe bastato titillare il cervelletto e l’inconscio dei nerd con semplici accostamenti Zombie-Nazisti-Svastica, e tutto avrebbe funzionato a meraviglia. Invece: niente.

War Of The Dead è un film pigro, scoraggiato e triste, inutile come la birra senz’alcol, dannoso. Anche gli effetti speciali sono tirati via, ma per fortuna si contano sulle dita di mezza mano (un’esplosione disegnata coi lampostil e gli Zombie che non mordono mai: si limitano a dispensare succhiotti sul collo dei malcapitati poi se ne vanno). Siamo al surrealismo d’avanguardia. Da notare poi che gli Zombie sono del tutto simili ai protagonisti vivi: se non capite a colpo d’occhio, e immersi in una oscurità continua vista la fotografia che preferisce nascondere che mostrare, la differenza fra una divisa americana, russa e tedesca, spesso vi troverete a schierarvi involontariamente per un poveraccio di Zombie fatto a pezzi poco dopo.

Recensione: War Of The Dead

Le battute tamarre sono a zero: il film si prende molto sul serio e questo permette di individuare due momenti epici.

Il primo: un soldato americano domanda al russo: Come sai l’inglese?, e il sovietico risponde: Mia mamma lo insegna a scuola (siamo nel ’41: nessun dubbio che fosse pieno di scuole superiori russe che insegnavano l’inglese).

Il secondo. Ecco il grande mistero che si svela nel bunker: per un paio di secondi viene inquadrato un tavolaccio sghembo con cinghie. Il regista potrebbe inventarsi una scemata qualsiasi da far dire ai suoi, fargli assumere una parvenza logica, e invece i protagonisti si limitano a constatare la cosa con una capacità deduttiva che neppure i figli partoriti dal rapporto contronatura fra Perry Mason e l’avvocato Matlock potrebbero vantare: “Cosa stavano facendo?” chiede Stone. “Non lo so ma questo spiega quelle cose”, risponde Laasko. “Quest’affare le ha riportate in vita.”, continua Stone. “Tu credi?”. “Il diavolo ha molti travestimenti.” dice Stone. “I soldati delle SS...” borbotta Laasko guardandosi misteriosamente le scarpe. Ecco tutto: i due cervelloni hanno svelato il segreto della rivivificazione dei morti.

Recensione: War Of The Dead

Ma le raffinatezze di War Of The Dead non finiscono qui. Gli Zombie, ad esempio: amano formare gruppi di tre aspettando di essere spazzati via da una bomba a mano vagante. Poi: i personaggi hanno il carisma di un lavandino che perde. Stone al massimo offre panza e presenza (meno la seconda). Resa tecnica, ridicola: i primi minuti, malamente virati in seppia, sembrano il filmino delle vacanze. Si sprecano inquadrature oblique e movimenti di macchina caotici e ballonzolanti: probabilmente per accrescere la sensazione di pericolo, invece il risultato è di procurare una lieve nausea. Nel marasma, c’è spazio anche per la triste storia d’amore tra il soldato russo e la contadinella.

Poi, finalmente, arrivano come un balsamo i titoli di coda, e sono forse l’unica cosa salvabile e da godersi davvero con popcorn e birra gelata. Infatti uno degli attori si chiama Mikko Leppilampi. Un nome bellissimo: avessi un cane, lo chiamerei così.


Il trailer del film War Of The Dead

Scheda del film:

Titolo originale: : War Of The Dead (conosciuto a volte come Stone’s War)
Paese: USA / Lituania / Italia
Anno: 2011
Regia: Marko Mäkilaakso
Cast principale: Andrew Tiernan; Mikko Leppilampi; Samuel Vauramo; Jouko Ahola; Mark Wingett; Andreas Wilson; Antti Reini; Magdalena Górska.
Durata: 86 minuti

Voto: 2/10

Classificazione Zombie:
Tipologia: non morti
Intelligenza: bassa / normale
Andatura: normale

[Segnalato da: Erika M.]

SpleenLady

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Richard_Targaryen

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DarkSchneider

name[DarkSchneider] image[https://2.bp.blogspot.com/-sLmsRSf89ns/UFSENWkMphI/AAAAAAAABU4/ztVPuXNzhNY/s1600/gattino.jpg] description[Reputa "Zombi" di Romero, il miglior film horror di tutti i tempi. Sempre da piccolo fu influenzato dal videoclip "Thriller" di Michael Jackson e da "Il ritorno dei morti viventi" di Dan O'Bannon. Vorrebbe segretamente essere un lupo mannaro. Ama gli Zombie (unici mostri in grado di terrorizzarlo), le esplosioni e le donne… ecco perché stravede per "L’alba dei morti viventi" di Zack Snyder. Odia profondamente gli Zombie movie di Lucio Fulci.]

Zombie Hunter

name[Zombie Hunter] image[https://2.bp.blogspot.com/-kJ-w-_t2yYc/Us5owP9hhRI/AAAAAAAAHdg/NXDTvwy-trs/s151/*] description[Ha smarrito la strada nel lontano 2009 quando ha deciso di fondare Zombie KB. Da allora deambula per l'Europa cercando riparo nei luoghi più remoti e inaccessibili lontano dalla civiltà. E' appassionato di tecniche di sopravvivenza in scenari post-apocalittici e nei combattimenti con armi da taglio. Non riuscendo tuttavia a trovare un mondo invaso dagli Zombie vive in un perenne stato di allucinazione auto indotto.]

Grimwolf

name[Grimwolf] image[https://2.bp.blogspot.com/-E_Kw6-6U1bo/USjzT6MQkcI/AAAAAAAAAIA/04bUj2iDUHU/s113/tumblr_lwz9qvASf21r1tij7o1_500.jpg] description[Arruolato nelle file di ZKB, è solito rimanere nella sua isolata tana, da cui si connette famelicamente alla rete alla ricerca di informazioni sulla prossima infezione Zombi. Tra un ululato e l'altro adora perdersi nei videogiochi, nel mondo militare e nella consapevolezza che solo nella morte si cela la conoscenza finale. Nel mentre, come da ordini, falcia le orde non-morte a suon di morsi, news e mitragliatrici pesanti.]

jackson1966

name[jackson1966] image[https://3.bp.blogspot.com/-QyOz8hXpGsQ/UmWBrW_IOXI/AAAAAAAAHXk/bXmFMlYQDxg/s1600/zombiekb_the-walking-dead-season-4-norman-reedus.jpg] description[E' una vecchietta nata a Milano nel 1966 che ha studiato medicina e ama, da praticamente quando ha avuto la capacità di pensare e comprendere il mondo esterno, il mondo horror ed in particolare gli Zombie. Cresciuta nel mito di Romero ascoltando i ragazzi più grandi di lei che parlavano con orrore e soggezione della “Notte dei morti viventi”.]

Alessia Gasparella

name[Alessia Gasparella] image[https://2.bp.blogspot.com/-geptjm5AhcU/TgMyxDnccRI/AAAAAAAAAIk/z_CJTIWovaY/s151/bbd.jpg] description[Ha iniziato a collaborare con Zombie KB per continuare a nutrire il suo smisurato amore per i cari, vecchi, morti viventi e diffondere il verbo a più persone possibili. La sua missione principale è quella di far conoscere i film Zombie che più ha amato, raccolti nella rubrica Zombie D'Essai, e convincere il mondo che sono delle perle! Oltre ai lungometraggi, ama parlare dei corti che spesso hanno bisogno di una mano per essere diffusi.]

ZomBitch!

name[ZomBitch!] image[https://1.bp.blogspot.com/-BtpuTi1hKhg/TvDrpanNGfI/AAAAAAAAAAQ/wSVr5LDSeqE/s151/dr.rockso.jpg] description[Colorito da Zombie, occhiaie da Zombie, si nutre di libri, fumetti, film-serie, musica, graphic e street-art senza sosta, come uno Zombie. Gli piacciono le robe creative, diverse, le robe da matti, il noir e lo humor nero. Lavora come copywriter e giornalista-editor, ma scrive su Zombie KB per infettare più vergini possibili con quest'implacabile Z-addiction...il suo motto? Fate piano con Zombie KB: there's no hope!]